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Blue Valentine
Anno di produzione: 2010
Paese: USA
Durata: 114 mins
Regista: Derek Cianfrance
Cast: Faith Wladyka, Michelle Williams, Mike Vogel, Ryan Gosling
Canzone cult: “You and Me” di Penny & the Quarters

Struggente come la fine di un amore ma non strappalacrime, romantico e dolce senza scadere nello smielato. Qualche sera fa avevo bisogno di un film esattamente così, che mi distraesse da mille pensieri e mi cullasse in attesa del sonno. Non avevo fatto i conti con alcuni imprevisti che mi hanno costretto a vederlo in due parti, ma alla fine le mie aspettative non sono state deluse. Finale escluso che non vi svelerò.

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Blue Valentine è una pellicola americana, uscita a febbraio ma in Italia orfana di produzione, piccolo incidente di percorso poco rilevante, visto che non mi è dispiaciuto affatto guardare il film in lingua originale con i sottotitoli e apprezzare le voci reali degli attori, le pause e la recitazione non forzate e un po’ di sana improvvisazione che non guasta, soprattutto in Ryan Gosling, entrato ufficialmente e a pieni voti nella lista dei miei attori preferiti.

E proprio lui, che ho adorato in “Le pagine della nostra vita”, al fianco di Michelle Williams, che di strada ne ha fatta dai tempi di Dawson’s Creek, forma una coppia davvero interessante e ben assortita, per un film agrodolce sui sentimenti per nulla scontato.“A” come Amore, sincero e profondo, ma anche come Annullamento, quello di due giovani con tante speranze e dannatamente belli (non solo fuori), che all’improvviso smettono di tenersi per mano e dolorosamente scoprono la fine del loro amore. Dean e Cindy, all’inizio stentano ad ammetterlo, forse per il bene della dolcissima figlia Frankie, o forse semplicemente perché ancora legati dal bellissimo ricordo dell’inizio del loro amore, scena chiave del film che si riproporrà in flashback improvvisi e non annunciati, che inizialmente confondono lo spettatore, fino a quando non realizzerà che lo stile del film riflette l’altalena di emozioni dei due personaggi.

Si sono accontentati e lasciati andare, pensando che potesse andare bene, che fosse più semplice rinnegare i propri sogni e così si ritrovano a fingere e impersonare ruoli che non li si addicono, almeno fino alla scomparsa di Megan, il cane fedele che scappando dà inizio alla caduta libera del rapporto.

Decisi a concedersi finalmente del tempo tutto per loro e ritrovarsi partner ancora affiatati almeno sessualmente parlando, affittano in un motel la “Camera del Futuro”, squallida, claustrofobica e senza finestre, e su un letto rotondo che gira, tra il fumo delle sigarette e qualche bicchiere di troppo, cominciano ad affiorare i ricordi della loro storia d’amore, fatta di tenerezza, dolci canzoni e tanti sacrifici. Forse l’ultima notte insieme. L’inizio dei ricordi, la fine di una favola.

Blue Valentine ha debuttato al Sundance Festival, come molte altre piccole pellicole-gioiello indipendenti solo quest’anno, ma il regista, Derek Cianfrance, aveva iniziato a scrivere la trama già nel 1998. La presenza costante e “ingombrante” dei quasi unici e talentuosi attori Goslin-Williams, non sembra pesare, nonostante i tempi un po’ lenti, le battute (di lei) incomprensibili e l’atmosfera a tratti pesante. C’è infatti una grazia velata che corre lungo tutto il film, dettata dai sentimenti apertamente confessati, dalla luce quasi accecante dei ricordi e dalle tinte più opache del presente, che continua nella colonna sonora perfetta e si percepisce nel talento vocale di Ryan Goslin, in una bellissima scena dove si improvvisa cantante accompagnandosi con un ukulele e dal tempo scandito dai passi di danza accennati della Williams.

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Di sicuro siamo davanti alla normale evoluzione di un sentimento, non sempre a lieto fine come insegnano le favole, ma più concreto e maturo, duro perché reale. I più romantici come me però, ne sono sicura, preferiranno ricordare la dolcissima scena del matrimonio, piena di luce e felicità. Un po’ tutte come Cindy, in un bellissimo vestito di pizzo bianco e con le margherite intrecciate tra i capelli, vorremmo correre verso il nostro uomo, che fasciato in un completo estivo a strisce carta da zucchero, follemente innamorato ci guarda con il fiato sospeso e ci confessa di non vedere l’ora di sposarci per paura che possiamo cambiare idea. Troppo zucchero dite?