Prima di andare a letto. L’unica cosa che vorrei fare è tirare su le coperte fino al naso e dormire almeno sette ore di fila. Oggi sono stanca, stanchissima, ma abbastanza soddisfatta e questo ultimamente capita spesso, anche se non tutto fila sempre liscio come vorrei.

Ripenso alle esperienze fatte, ai luoghi frequentati, alle persone conosciute e mi domando dove sarei ora se avessi scelto un’altra strada, se avessi portato a termine ciò che c’era da fare invece di temporeggiare. Pensieri momentanei eppure fissi. Sono sempre qui a farmi compagnia e non mi danno tregua. Nel frattempo, tra una riflessione e un’altra, vivo. Prendendo ciò che viene. Prima o poi però dovrò scegliere e forse è arrivato il momento di capire che presto il lusso di dire “c’è tempo…” svanirà. E allora saranno guai seri.

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Durante una delle mie scorribande serali, martedì ho avuto la possibilità di assistere al concerto dei Prodigy. Indecisa sino all’ultimo minuto se sfruttare o meno l’accredito stampa, alla fine ho deciso di andarci con la mia amica Zazie e ne è valsa davvero la pena. Un gran bel concerto e tutta la potenza della loro musica, l’unica cosa da fare era saltare e urlare a squarciagola. Certo loro non erano proprio in gran forma e la performance è durata poco più di un’ora, ma è bello poter dire che il Paladisfida di Barletta ha ospitato una grande band di fama mondiale. Le foto? Lo so, sono orribili, con tutte queste reflex in circolazione poi, non c’è proprio paragone!

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Facendo un passo indietro invece, lunedì sera sono andata al cinema con la mia dolce metà. Da tempo avevamo in mente di vederlo, quindi la scelta è ricaduta subito su Agorà. Se avete voglia di un tuffo nella storia, di assaporare gli antichi fasti di Alessandria d’Egitto e scoprire la storia del primo cristianesimo, questo film fa al caso vostro. Ma una volta usciti, sfido chiunque a non provare un senso di nausea per tutti quegli uomini che hanno giustificato i loro crimini  con la scusa di combattere nel nome del Signore, per i tanti “santi” che poi santi non erano affatto, per quanti per secoli, hanno cercato di infangare la reputazione delle donne. Agorà non sarà di certo un capolavoro di originalità, ma mostra un lato della storia delle religioni poco discusso e conosciuto, probabilmente l’esatto momento in cui l’odio dei popoli ha prevalso su un qualsiasi messaggio d’amore, di un qualsiasi dio nei confronti dell’uomo.