Guardare la televisione non fa parte delle mie abitudini quotidiane. La osservo da lontano e cerco di dare delle spiegazioni agli strani fenomeni che avvengono dal punto di vista della comunicazione e dei miei studi, ma è davvero raro che qualche programma catturi la mia attenzione a tal punto da smettere di fare qualcos’altro e sedermi davanti allo schermo. La verità è che i programmi che viaggiano nell’etere e vengono proiettati nelle nostre, grandi o piccole, scatole quadrate, sono lontanissimi dal mio modo di vedere le cose, sempre più indirizzati verso un pubblico che sembra non pensare e badare alle cose futili, al voyeurismo, alcune volte anche alla demenza. Spesso mi domando se la televisione non ci voglia tutti stupidi, rimbecilliti, in un tempo in cui anche l’informazione non è più libera. E così preferisco spegnere la tv e dedicarmi ad altro, magari andando io stessa alla ricerca di informazioni che mi si addicono.

Il digitale terrestre però rappresenta una boccata d’aria fresca, la speranza di vedere qualcosa di nuovo, più fresco, come tutte le cose che si scelgono liberamente. Avere a disposizione più frequenze e canali, la scelta di una determinata linea editoriale, la creazioni di canali tematici adatti a molte più esigenze, questo sì che libertà e quindi ben vengano nuovi canali. Ecco perché non appena ho avuto la possibilità di parlarvene ho accettato volentieri e quindi vi presento, se già non lo conoscevate,  RAI5 e i suoi programmi.

Il nuovo arrivato in casa RAI si propone come canale d’“intrattenimento culturale” del digitale terrestre e punta ad appagare i 5 sensi, rispettivamente arte e spettacolo, viaggi e scoperte, musica e danza, moda e tendenze, costume e stili di vita, lirica e teatro, design e nuove tecnologie, documentari e film d’autore. Non ho ancora avuto la possibilità di sbirciarlo, ma mi sembra molto interessante, quindi chi ha già visto qualche programma di questo canale si faccia avanti con le proprie impressioni.

Un altro aspetto che mi piacerebbe sottolineare è uno dei programmi proposti da RAI5, “Emporio Daverio”, con il bravissimo e omonimo Philippe Daverio. Personalmente, stenterete a crederci, ma lo adoro e quando potevo seguivo il suo bellissimo programma su RAI3 “Passepartout”. Stavolta il conduttore e critico d’arte francese ormai italianizzato, se ne va in giro per l’Italia raccontando le meraviglie artistiche del Bel Paese fornendo come solo lui sa fare, spunti per riflessioni su storia, politica, economia, costume e abitudini alimentari particolari e inconsuete.

Una piccola e raffinata guida turistica alla scoperta delle più belle città d’Italia, per un programma, come dice lui stesso nel video di presentazioni in basso, difficile da raccontare perché facile da vedere.

Se volete seguire RAI5 anche sui social network inoltre, ecco il canale Twitter e Facebook. Vi ricordo inoltre che “Emporio Daverio” va in onda sulla quinta rete RAI ogni mercoledì alle 21

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