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I ritmi dell’estate possono essere davvero devastanti se abbinati ad una pseudo-convinzione di riuscire a divertirsi e contemporaneamente a gestire studio, lavoro e impegni vari. Metti invece rincasare ogni notte non prima delle due, il sapore dell’estate, la voglia di trascorrere più tempo con gli amici e quella di fare altre cento, mille cose con loro; prendi tutto questo e poi cerca di affiancarlo allo studio e al lavoro, vedrai che bel pasticcio ne vien fuori! D’altro canto però come si fa a mettere la testa al posto, a parlare al cervello e dirgli di rigare dritto quando il cuore batte all’impazzata e le gambe vorrebbero correre ancora in vacanza?

Ecco, in questi giorni sono decisamente combattuta. Divisa perfettamente a metà. C’è una parte di me che vorrebbe trascorrere almeno un altro mese in vacanza. Il mare più limpido e cristallino dopo l’affluenza delle masse di vacanzieri, i ritmi lenti e oziosi del pomeriggio, le gite, gli happy hour, le serate che poi diventano notte fonda. E poi c’è l’altra parte, quella un pò più scrupolosa e determinata che non vede l’ora che il caldo passi, perchè si sa che anticipo sempre i tempi e già a Ferragosto sento il profumo del Natale. Questa mia parte sogna il tepore della casa durante un temporale, le serate con gli amici a casa mia a guardare un film, le pizze, la festa della birra il giovedì sera, il doposcuola con i bimbi, lo studio (perchè no) e l’entusiasmante lavoro-avventura che sto vivendo in questi mesi e di cui vi parlerò prestissimo.

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E mentre decido da che parte stare, mi è appena venuto in mente che non vi ho ancora mostrato neanche una foto della mia Barcellona con gli amici, che vergogna! Sulla vacanza ci sarebbe davvero tanto da dire: un viaggio senza pretese, con una compagnia che seppure di tutto rispetto, era stata messa su in poco tempo e senza pensarci due volte. Una bella scoperta arrivati sul posto, dove sono crollate le paure sulla convivenza per lasciare il posto ad un sorriso ogni qual volta ricordo i turni in bagno (eravamo in sei), le cene immense, eterne da leccarsi i baffi a casa, le risate, gli scherzi, i cocktails home made e l’allegra combriccola alle spalle del Mercat de la Boqueria, un tripudio di colori e profumi! Il ricordo è sempre bellissimo!

Una Barcellona vista da un’altra prospettiva, per me che c’ero già stata nei panni dell’allegra turista accompagnata dalla famiglia. Quest’anno è stata calda, afosa, seducente, da vivere fino all’alba sul Port Olimpic, nei mille locali che suonavano musica hip hop tra fumo e bolle di sapone. Una Barcellona colorata come la ricordavo, ma più chiassosa e gremita di turisti, con i suoi localini tipici, la musica e gli artisti di strada e il suo meraviglioso panorama visto da Parc Guell. Potrei continuare per ore, assicurandovi che non sono mancanti momenti decisamente no, ma ciò che conta, ciò che ricordo adesso quando penso a meno di un mese fa, non può che lasciarmi un dolce sorriso sulle labbra e farmi venire voglia di pensare alla prossima meta. Magari con la stessa compagnia.