Che il cibo fosse diventato una mania social lo sapevamo già da un po’. Basti pensare alla schiera di hashtag “#foodporn” e similia spuntati come funghi negli ultimi anni e alla febbre dello scatto alla portata o al pasto del giorno, da immortalare rigorosamente come se fosse il più figo e delizioso del mondo. Il verdetto finale spetta poi ai follower, che a suon di like giudicano quanto buono possa essere quel cibo senza in realtà averlo mai assaggiato. L’occasione era quindi ghiottissima per quei gran furboni dei piani alti del marketing e così, gira e rigira, ecco l’ideona: se gli scatti al cibo hanno così successo…che i fotografi amatoriali si paghino con questi la cena!

E’ venuto in mente a Birds Eye, azienda che produce surgelati e che la settimana scorsa ha aperto un ristorante temporaneo a Londra, The Picture House, e mai nome fu più azzeccato. Già, perchè in questo locale ti siedi al tavolo, fotografi le portate, le posti sui social con l’hashtag #BirdsEyeInspirations e al momento di pagare il conto è già tutto saldato. Un cameriere verificherà l’operazione, of course, e c’è anche la possibilità di ricevere consigli da un fotografo esperto di cibo. Cosa volere di più?

L’iniziativa sta per spostarsi a Manchester e Leeds, è un’ottima scusa per lanciare sul mercato alcuni nuovi prodotti del marchio, ma sfrutta l’abitudine già abbastanza diffusa tra gli inglesi di immortalare il cibo prima che venga consumato: secondo Webstagram infatti, attualmente sono oltre 90 milioni le foto postate con l’hashtag #food su Instagram. Non proprio pochine, insomma. Ora, che questi inglesi mangino un po’ di tutto, prodotti surgelati al ristorante compresi, è un dato molto relativo, ma se l’idea del pay-by-pictures non si riducesse alla sola promozione di prodotti e fosse estesa alla possibilità di far girare la voce su un nuovo locale in città, non sarebbe affatto male. E il sacrificio di qualche scatto per una cena gratis credo che sarebbero in molti disposti a farlo. Correggetemi se sbaglio!