Con un totale di 270 negozi in Irlanda, Inghilterra, Francia e Germania, Primark è (per chi ancora non lo conoscesse) una catena di negozi fast fashion di abbigliamento donna, uomo, bambino, accessori e homewear di tendenza. I prezzi decisamente economici e la possibilità di scegliere tra centinaia di capi e combinazioni, fanno di questo maxi store un degno competitor di H&M o dei marchi più cheap del gruppo Inditex. Inutile dirvi che qui a Londra è letteralmente una mania e sopravvivervi negli orari di punta può davvero diventare un’impresa epica. Di positivo c’è la possibilità di poter acquistare le tendenze più in voga anche per una decina di sterline, ma come in tutti i casi vale la regola del saper scegliere e spesso, soprattutto quando si ha poco tempo, si è costretti a combattere con orde di turiste impazzite e pile di capi appallottolati, l’impresa risulta davvero difficile.
Proprio per questo motivo e per esperienza personale, vi dico che no, non è proprio il caso di progettare un salto da Primark prima di un appuntamento o durante la pausa pranzo. Fatelo piuttosto in un giorno libero tra i primi della settimana e se possibile, scegliete i punti vendita più decentrati; sarete così libere di girare lo store almeno per qualche ora, munite della vostra fidata cesta per gli acquisti, perchè alla scusa “vado da Primark per un paio di calze” non ci crede proprio nessuno. Ricordate inoltre che soprattutto negli orari di punta nei camerini non sarà possibile superare un certo numero di capi; evitate quindi di fiondarvi nelle fitting room con roba inutile: cercate piuttosto di provare la roba più veloce e facile indossare su altri capi in uno degli angoli dei corridoi, come fanno in tante.
Con una punta di rammarico mi rendo conto che questi consigli potrebbero entro poco non servire più. Il lato positivo (o negativo) della moda globalizzata e in alcuni casi, omologata.
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