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Un bacio salverà il mondo dall’odio. E se i conflitti vengono alimentati da incomprensioni e carri armati, che venga allora sganciato un messaggio di speranza, anche se assolutamente provocatorio. Viene presentata così la nuova campagna Benetton, srotolando un maxi manifesto su Ponte dell’Angelo a Roma, a pochi passi dal Vaticano o di fronte alla Borsa e in Piazza Duomo a Milano, lanciando una vera e propria azione di guerriglia marketing e destando stupore e scandalo tra la gente a bocca aperta per le strade delle due metropoli italiane.

La campagna mondiale “Unhate”, lanciata in concomitanza con l’omonima Fondazione, è una delle iniziative presentate in anteprima mondiale da Alessandro Benetton (vice presidente Esecutivo di Benetton Group), a Parigi al flagship store di boulevard Haussmann.”Se l’amore globale rimane una sia pur condivisibile utopia, l’invito a ‘non odiare’, a combattere la ‘cultura dell’odio’, rappresenta un obiettivo ambizioso ma realistico“, queste le parole del vice presidente Benetton nel comunicato che correda i fotomontaggi “politically uncorrect” dove ce n’è proprio per tutti i grandi capi e potenti della Terra: Barack Obama e il leader cinese Hu Jintao, la cancelliera Angela Merkel, il presidente francese Nicolas Sarkozy, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente palestinese Mahmoud Abbas e addirittura Papa Benedetto XVI e Ahmed Mohamed el-Tayeb, Imam della moschea di Al-Azhar al Cairo.

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Un invito “ai leader e agli abitanti del mondo a combattere la cultura dell’odio” perché “gli odi non cessano mai grazie all’odio, cessano grazie al non-odio” viene spiegato in una nota del Gruppo Benetton. Un progetto ambizioso, un global call to action con una serie coordinata di iniziative attraverso tutti gli strumenti di comunicazione più efficaci, la prima delle quali è stata proprio quella di ieri.

Con questa campagna abbiamo deciso di dare visibilità mondiale a un’idea alta di tolleranza, per invitare i cittadini di tutti i Paesi, in un momento storico di grandi turbamenti e non meno grandi speranze, a riflettere su come l’odio nasca soprattutto dalla ‘paura dell’altro’ e di ciò che non si conosce”– dichiara Alessandro Benetton – “La nostra è una campagna universale, che utilizza strumenti come il web, il mondo dei social media, l’immaginazione artistica, e unica perché chiama all’azione coloro ai quali si rivolge, i cittadini del mondo. Al contempo, è pienamente inscritta nei valori e nella storia di Benetton che, scegliendo temi sociali e promuovendo attivamente cause umanitarie che altrimenti non avrebbero potuto essere comunicate su scala globale, ha dato senso e valore al proprio marchio, costruendo un dialogo duraturo con le persone del mondo“.

Ammetto che nel vederla la prima volta l’impatto è molto forte, ma l’idea di base mi piace molto. Non tutti la penseranno allo stesso modo e mi aspetto molte polemiche su questa campagna. Mi stupirebbe solo se un semplice bacio, il simbolo d’amore più bello e che unisce tutti i popoli del mondo, faccia scandalo in un’epoca che ha fatto dell’autentica volgarità il suo valore più importante.