E così due settimane fa ero a Londra. A quest’ora gironzolavo tra Regent Street e Carnaby Street, a spassarmela da Hamleys e a perdermi tra la folla, i colori e i suoni di una città che quattro anni fa mi è entrata nel cuore, ne ha strappato un pezzettino e se l’è portato con sé. Stavolta ne ho dovuto lasciare un altro di pezzo, con la promessa di tornarci ancora al più presto.
E stai a vedere che presto ci saranno più occasioni. Inutile fare un resoconto di luoghi visitati, consigliarvi i locali dove mangiare o segnalarvi posti interessanti; credo che ognuno di voi abbia un post del cuore a Londra. Quello che voglio ricordare e condividere con voi di quei giorni fantastici è la serenità, i sorrisi spensierati e i progetti. Le persone a me care con le quali ho condiviso la permanenza, il sentirmi parte di un grande cuore che batte a ritmo di altri milioni di piccoli cuori, tutti in quel luogo per tanti motivi diversi; le viste mozzafiato, gli oggetti più impensabili nel mercato di Camden Town, i primi addobbi e vetrine di Natale, i cibi assaggiati per la prima volta; la colazione inglese, la cena libanese e il pranzo arrangiato come capita in una delle mille catene del posto; gli artisti di strada, le storie che si intrecciano, la birra, che rende gli inglesi tutti più simpatici la sera. Lo stile, la creatività, la libertà; l’idea che mi balena da anni e che quasi quasi metti in atto: mollare tutto e trasferirmi subito lì. E infine i saluti: non addii, ma arrivederci. Al più presto, si spera.
Poi c’è stato il ritorno, una gran bella botta! Le successive due settimane sono state buio e incertezza, paura e delusione. Ho dovuto rinunciare a grosse opportunità di svolta, ho fatto progetti e li ho disfatti nel giro di qualche giorno. Ho dovuto dire no e ho pianto. Tanto. Ma crescere significa anche questo. Novembre è per me iniziato con me ad un bivio, ormai superato. La decisione è stata presa, molto sofferta, adesso sta a me rimediare con un altro piano e rendermi conto che è ormai lontana la spensieratezza adolescenziale. Si fa sul serio ragazzi! Perchè prepariamo e disfiamo continuamente valigie, riempiamo pagine bianche e cassetti di sogni e speriamo che a realizzarli sia Dio, una stella cadente, il destino o la fortuna. Pretendiamo di restare con i piedi per terra, ma siamo capaci di voli pindarici con la mente che solo i muri in piena faccia e la vita possono arrestare. Vorremmo un tetto sicuro, un gruzzoletto sotto il mattone, una famiglia, un cane e un pesciolino rosso, salvo poi doverci accontentare di un lavoro che ci permetta di tirare a campare e la salute, quella non deve mancare mai.
Comments
Lulu
7/11/2013
Che tu ci creda o no, io sono ancora alla ricerca del mio grande sogno. Un giorno è a, il giorno dopo b, tre giorni dopo ancora c. ed io non so cosa voglio. Nel frattempo però mi pongo dei piccoli grandi obiettivi, per dimostrare più di tutti a me stessa che se voglio posso. e magari, fra una corsa in palestra e qualche soldo messo da parte, troverò anche il mio di sogno. Certo penso che se hai dovuto dire di no ad un’offerta a Londra, devi avere un grande coraggio. Complimenti.un bacione Life, Laugh, Love And Lulu!!
Siboney2046
7/11/2013
Per il momento il mio obiettivo è finire di studiare: il mio percorso è stato difficile e duro e non riesco a vedere oltre. Ma sarebbe già un sogno che si realizza!