Avevo conservato questa immagine per quando saresti finalmente arrivato. Uno degli scatti della serie “À la plage, à la piscine” dell’americano, Gray Malin. Le spiagge più belle, le piscine più esclusive, viste dall’alto di un elicottero senza sportello. Un’altra prospettiva, dalla quale tutto sembra avere un ordine, una ricercata geometria, una mirata combinazione cromatica. Dall’alto siamo tutti un po’ formiche e difficilmente si notano i difetti, le imperfezioni, le cose negative: anche l’estate appena trascorsa, fatta di caldo appiccicoso, di ricerche esasperate per uno spazio libero tra gli ombrelloni, di mare non sempre limpido, di colpo dall’alto sembra più bella. Come quando la stagione termina e i ricordi si affollano nella mente. Come quando è settembre e tu lo saluti dandogli del benarrivato.

Ti attendevo, dicevo, con la giusta dose di elettrica impazienza mista a nostalgia per un’altra estate che stava andando via. Ti immaginavo arrivare carico di pioggia e di novità, pronta ad accoglierti entusiasta come non mai e a ricevere il primo sonno piacevole dell’anno, festeggiando con una scorpacciata di film al cinema. Mi rallegravo all’idea, il primo giorno, di vedermi stilare liste di cose da fare e obiettivi da raggiungere e sorridevo consapevole che tutto questo sarebbe puntualmente tardato, almeno di qualche tempo. E infatti così è stato. A oltre dieci giorni dal tuo arrivo piove, ho salutato definitivamente il mare, dormo quasi tutte le notti abbracciata alle mie lenzuola, ma le novità sono ancora poche, i film al cinema mai abbastanza e le liste ancora tutte abbozzate. “Non essere impaziente” mi dicono, “Non darti obiettivi a lungo termine, ne hai due a breve da realizzare a-s-s-o-l-u-t-a-m-e-n-t-e“, “Guardi troppo avanti“, “Cerca di capire cosa è davvero importante per te“. E intanto la mia mente viaggia, immagina liste, va in tilt, perchè i pensieri sono troppo veloci per farsi afferrare. Quando per prima, anni fa, vedevo Settembre come un inizio, come il vero incipit di un nuovo anno, tutti ridevano: poi ho notato con un sorriso amaro sulle labbra, che in tanti hanno stilato prontamente le loro liste, hanno salutato l’autunno e si sono dati propositi. E allora rivendico ciò che è mio, quello che so fare meglio, progetto i miei obiettivi a breve e lungo termine, sogno, immagino e allo stesso tempo cerco di sostituire tutti i “potrei/dovrei/vorrei” con “posso/devo/voglio“:

 
1) Posso farcela a non andare oltre i miei limiti: basta porsi pochi obiettivi e non avere distrazioni; 2) devo sostenere un esame, una tesi di laurea e tutta la forza che mi viene richiesta in questi mesi; 3) voglio poter immaginare un viaggio, quello dei sogni, quello del cuore. Che faccia rima con Parigi. 4) devo sbrigare mille commissioni; posso spostarle tra qualche giorno però; voglio prima pensare a me; 5) voglio spulciare nel catalogo dell’Ikea alla ricerca di piccoli oggetti che cambino la mia camera e migliorino l’umore; 6) posso impegnarmi fino in fondo e poi premiarmi con un film, una cioccolata calda o magari una chiacchierata con le amiche; 7) devo ricordarmi che passato questo periodo dovrò concedermi un lungo periodo di totale relax; 8) posso essere forte, voglio essere forte, devo essere forte. Devo anche smetterla di farmi paranoie inutili; 9) voglio dedicarmi alla scrittura, più di quanto non faccia già, devo inoltre ricordarmi di chiedere il vostro parere su questo spazio.
10) devo ricordarmi di vedere più spesso le mie amiche e possibilmente senza che a turno ne manchi sempre una; 11) devo riprendere delle sane abitudini: a furia di mangiare gelati e schifezze, spiccherò il volo come una mongolfiera prima di Natale; 12) voglio fare ordine tra le mie cose e poi decidere di andare a fare shopping senza farmi inutili scrupoli; 13) posso combattere l’indecisione e scegliere finalmente quale dei tre abiti indossare per il matrimonio serale del prossimo mese: intanto ho già il colore, bordeaux; 14) voglio iscrivermi in palestra, posso farcela, ma devo farlo solo dopo alcune scadenze urgenti; 15) voglio una serata di pioggia, trascorsa al cinema con gli amici del cuore a guardare quel film che aspettavamo da mesi; devo anche fare una gran scorpacciata di film, di ogni genere, nessuno escluso; 17) voglio nuove sfide, sogni da realizzare, coccole fino allo sfinimento e discorsi importanti passeggiando nel cuore della notte; 18) infine voglio stravolgere questo spazio, come non facevo da tempo, come si fa con le case, che ogni manciata di anni le si rinfresca con una bella passata di pittura. Consigli?

Non mi resta che schiacciare il tasto “Pubblica” e poi, in questo pomeriggio d’autunno e di pioggia, fare l’unica cosa davvero sensata: rimettermi a studiare. Che sia l’ultima volta però!